calendario attività – facoltà di economia

[il calendario non è definitivo e sarà soggetto a modifiche]

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CALENDARIO
IN MOBILITAZIONE

Iniziative
in AULA 6B e non

Venerdì     05.12              Ore 10 aula 13 a Sc. Politiche: Assemblea dei Riceratori e Lavoratori

                                    con Cgil Lazio ed Flc. Assemblea organizzata dagli studenti di Economia

                                    e Scienze Politiche.

Sabato       06.12

 

Lunedì       08.12               

Martedì     09.12               ore 15 cineforum LA NOTTE DELLE MATITE
SPEZZATE

Mercoledì  10.12               ore 18 Gruppo di Studio ISTRUZIONE RICERCA E SVILUPPO

Giovedì     11.12

Venerdì     12.12               SCIOPERO
GENERALE – MANIFESTAZIONE

Sabato       13.12

 

Lunedì       15.12

Martedì     16.12               ore 15 cineforum MUSICA PER VECCHI ANIMALI (con Dario Fo e Paolo Rossi)

Mercoledì  17.12            

Giovedì     18.12                 ore 18 REPORT DEI GRUPPI DI STUDIO

                                      a seguire TOMBOLA
SOCIALE

 

Venerdì     19.12

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“Economia occupata workshop e film” – articolo da “L’ Unità”

di Margaret Abeti
 
 
«Non succedeva da anni, la Facoltà di Economia è stata occupata».
Così gli "economisti" in mobilitazione della Sapienza comunicano che da giovedì sera hanno iniziato l’autogestione della sede di
via del Castro Lurenziano.
In effetti, ad Economia l’ultima occupazione risale agli anni ’70, con una piccola eccezione nel 2001 quando gli studenti si stanziarono abusivamente in presidenza. «Questa decisione – spiega Paolo nasce dalla volontà di continuare il nostro percorso di protesta e dall’esigenza di ospitare i colleghi di altre città che partecipano all’ Assemblea Nazionale dell’Onda». Cento studenti al massimo in via Laurenziano per problemi di spazio: fiorentini, napoletani e senesi. «Stiamo organizzando proiezioni e dibattiti per la sera», conclude Paolo. Già, perché di giorno, fino a domenica, il tempo per svagarsi è poco. Bisogna lavorare. Tre i workshop proposti dalla Sapienza Occupata: didattica,
welfare e diritto allo studio, formazione e lavoro. Più due assemblee plenarie e un incontro tra scuola e università.
Per l’Onda, è giunto il momento di definire le linee dell’autoriforma.
 
(L’ Unità – Sabato 15 novembre 2008)
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La Facoltà aperta 24 ore!

La facoltà di economia resta aperta 24 ore su 24 e autogestita dagli studenti di Economia in Mobilitazione.

Da giovedì a domenica pomeriggio resteremo e dormiremo in facoltà per ospitare alcuni studenti degli atenei italiani che partecipano all’ assemblea nazionale per l’ autoriforma dell’ università.

Da noi si fermeranno studenti di Napoli, Siena e Firenze!

Sabato serata di chiusura.

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7/11/08 Stazione di Roma Ostiense

 

Articolo Laura Mari de "La Repubblica"

 

ROMA – “Giornalisti, siamo giornalisti, stampa stampa” ho gridato
d’istinto con le mani alzate cercando di evitare le prime manganellate
assieme ad altri due cronisti che si trovavano accanto a me. Ma quando
ho visto la violenza con cui gli agenti colpivano gli studenti, circa
una trentina di ragazzi e ragazze tra i 20 e i 26 anni chiusi in uno
spazio di neanche 20 metri quadrati, ho tentato di scappare.

Sono all’incirca le 15 quando gli studenti dell’Onda, dopo una
giornata di cortei, arrivano alla stazione Ostiense, a Roma, per
bloccare simbolicamente i binari. Stavo tentando di scavalcare i
tornelli per raggiungere, assieme ai fotografi e agli altri cronisti,
le banchine prima che arrivasse il resto del corteo. Ma è bastato
attendere qualche frazione di secondo in più, giusto il tempo di
aspettare che un cameraman oltrepassasse il tornello, per sentire le
urla degli studenti dietro alle mie spalle e vedere più di una decina
di agenti di polizia in tenuta antisommossa sferrare i manganelli
contro di noi. Ho sentito un rumore sordo, un dolore improvviso alla
testa. La prima manganellata.

Gli studenti si spintonavano per uscire dai cancelli sbarrati dalle
forze dell’ordine. Urlavano agli agenti di smetterla di picchiare,
tenevano le mani alzate. Ho trovato un piccolo passaggio nella ressa,
mi sono coperta la testa con le mani e ho sentito il secondo colpo. Più
forte, duro, secco. Sopra il gomito. Dietro di me una voce :”Di qua di
qua, passate di qua” gridavano i pendolari della stazione.

E mentre la polizia continuava a manganellare, sono riuscita a
scappare, insieme agli studenti, dalla gabbia della stazione. Qualche
ragazzo è caduto e, mentre tentava di rialzarsi, è stato colpito
nuovamente dalle forze dell’ordine. A quel punto, dal corteo degli
studenti che si trovavano fuori dalla stazione Ostiense sono iniziati i
cori contro gli agenti di polizia. Sono volate bottiglie di plastica e
di vetro, non più di una decina.

Mi sono guardata attorno: c’erano studenti che piangevano. Una
ragazza si teneva la testa, un’altra si toccava il braccio dolorante.
Un ragazzo perdeva sangue dalla testa. E tutto questo per aver cercato
di scavalcare i tornelli e tentare di bloccare, simbolicamente, i
binari di dei treni. Una decisione che gli studenti dell’Onda avevano
preso almeno un’ora prima di raggiungere la stazione Ostiense. Lo
avevamo capito noi giornalisti quando abbiamo visto i leader della
protesta che concordavano il percorso con i dirigenti delle forze
dell’ordine e ci sembrava impossibile che non lo avessero capito anche
loro.

Eppure, all’ingresso della stazione, gli agenti si sono schierati ai
lati dell’edificio. Quasi ad attendere che gli studenti entrassero per
poter poi intervenire.
Mentre mi accorgo che negli scontri mi si erano spaccati anche gli
occhiali, sento una ragazza avvicinarsi e dirmi “vieni via, corri”. Mi
giro e mi rendo conto che gli scontri stanno ricominciando. Da fuori
intravedo un fuggi fuggi davanti all’ingresso della stazione Ostiense.
Poi torna la calma. E gli studenti dell’Onda tornano in corteo verso la
Sapienza.

(La Repubblica 8 novembre 2008)

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La LEGGE 133 – I punti critici per l’università.

Art. 16.
Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università

1. In attuazione dell’articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti
e dell’autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università
pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato.
La delibera di trasformazione e’ adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed
e’ approvata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca,
di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. La trasformazione opera a
decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di adozione della delibera.

2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella
titolarità del patrimonio dell’Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni
universitarie e’ trasferita, con decreto dell’Agenzia del demanio, la proprietà dei beni
immobili già in uso alle Università trasformate.

3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni
ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.

4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi
secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei
principi di economicità della gestione. Non e’ ammessa in ogni caso la distribuzione di
utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo
svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono
destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni
universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque
altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari
notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono
ridotti del 90 per cento.

6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i
regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali
devono essere approvati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Lo statuto può
prevedere l’ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l’amministrazione,
la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello
Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti
dall’ordinamento comunitario.

8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile,
nel rispetto dei principi stabiliti dal presente articolo.

9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura
l’equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo
il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a
fini perequativi, l’entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie e’ esercitata dal Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie e’
assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le
modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al
Parlamento.

12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della
fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il
Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nomina un Commissario
straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con
il compito di salvaguardare la corretta gestione dell’ente ed entro sei mesi da tale
nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell’ente medesimo, secondo quanto
previsto dallo statuto.

13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale
amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e
giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni
vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la
natura privatistica delle fondazioni medesime.

 

 

 

Art. 66.
Turn over

1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008
a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle
misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento
delle assunzioni previste dal presente decreto.

2. All’articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli
anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle parole «per l’anno 2008» e le parole «per
ciascun anno» sono sostituite dalle parole «per il medesimo anno».

3. Per l’anno 2009 le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523, della legge 27
dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di
mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente
di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella
relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle
unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per
cento delle unità cessate nell’anno precedente.

4. All’articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole «per gli
anni 2008 e 2009» sono sostituite dalle seguenti: «per l’anno 2008».

5. Per l’anno 2009 le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 526, della legge 27
dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei
requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente
corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni
avvenute nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da
stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità
cessate nell’anno precedente.

6. L’articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e’ sostituito dal
seguente: «Per l’anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad
ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento
delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale
corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine e’
istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle
finanze pari a 25 milioni di euro per l’anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere
dall’anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui
all’articolo 39, comma 3-ter della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive
modificazioni.».

7. Il comma 102 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e’ sostituito dal
seguente: «Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo
effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo
indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad
una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell’anno
precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può
eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell’articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n.
244.

9. Per l’anno 2012, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523 della legge 27
dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di
mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente
di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella
relativa al personale cessato nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di
personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell’anno
precedente.

10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di
cui all’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive
modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica
dimostrazione delle cessazioni avvenute nell’anno precedente e delle conseguenti economie
e dall’individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate
dai relativi organi di controllo.

11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale
di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive
modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di
personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la
professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di
settore.

12. All’articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da
ultimo dall’articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole «A
decorrere dall’anno 2011» sono sostituite dalle parole «A decorrere dall’anno 2013».

13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011
fermi restando i limiti di cui all’articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n.
311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma
e’ compreso, per l’anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione
in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti
delle università per l’anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni
di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle
categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l’autorizzazione
legislativa di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24
dicembre 1993, n. 537
, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle
università, e’ ridotta di 63,5 milioni di euro per l’anno 2009, di 190 milioni di euro
per l’anno 2010, di 316 milioni di euro per l’anno 2011, di 417 milioni di euro per l’anno
2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.

14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo
svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato
nei limiti di cui all’articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n.
296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti
anni non può eccedere le unità cessate nell’anno precedente.

 

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Un video…

 
COSA STA SUCCEDENDO IN ITALIA:
 
 
http://www.youtube.com/watch?v=H70m-6rsejQ&hl=it&fs=1
 
Grazie a Martina per il video.
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Gruppi di studio

IL
CONSIGLIO DELLA FACOLTA’ DI ECONOMIA HA APPROVATO IL 28 OTTOBRE
2008 UNA MOZIONE IN CUI I DOCENTI SI DICHIARANO FORTEMENTE CONTRARI
ALLA LEGGE 133 E APPOGGIANO ESPLICITAMENTE LA MOBILITAZIONE DI NOI
STUDENTI .

Riteniamo
che questo sia un primo passo importante verso una stimolante
collaborazione tra professori e studenti non solo per chiedere
l’abrogazione degli art. 16 e 66 della legge 133, ma anche per
iniziare ad immaginare e discutere di un nuovo modello di università,
in grado di sfruttare bene i propri fondi, offrire i giusti servizi a
noi studenti e garantire un adeguato numero di docenti.

A
questo proposito,QUI AD ECONOMIA, stanno per nascere dei gruppi di
studio, in collaborazione con alcuni docenti di questa facoltà
riguardanti i seguenti temi:

1)
ANALISI
DEGLI INDICATORI DI EFFICIENZA ALL’INTERNO DELL’UNIVERSITA’

(verrà approfondita la relazione tra gli indicatori attualmente
in uso, i quali dovrebbero descrivere il funzionamento di
un’università e la gestione dei fondi, sottolineando l’eventuale
mancanza di adeguati criteri)

2)RAPPORTO
TRA ISTRUZIONE, RICERCA E SVILUPPO NELL’ECONOMIA DI UN PAESE

(analisi degli effetti di un maggiore investimento nell’istruzione,
nella ricerca e nell’intero mondo del sapere sull’economia di un
paese e sul suo livello di competitività)

3)MODALITA’
DI RECLUTAMENTO DI PERSONALE DOCENTE E RICERCATORE SECONDO CRITERI DI
MERITOCRAZIA
(
come funziona oggi il reclutamento dei docenti e dei ricercatori,
quali sono le cause del mancato ricambio, perché il numero dei
ricercatori cala spaventosamente di anno in anno)

4)ANALISI
GIURIDICA DELLA LEGGE 133

( qual è l’iter legislativo della legge 133/08, analisi di
eventuali margini di incostituzionalità, possibile percorso
referendario per abrogazione )

Questi
gruppi di studio saranno uno strumento utilissimo con cui
confrontarci ed elaborare nuove idee in collaborazione con dei
docenti e ricercatori, secondo un rapporto di piena parità.

Premettendo
che l’adesione ai gruppi comporterà un certo impegno,

SIETE
TUTTI INVITATI A PARTECIPARE

PER
QUALSIASI INFORMAZIONE SU : LEGGE 133/98; GRUPPI DI STUDIO; LEZIONI
DI PIAZZA; ASSEMBLEE … O semplicemente PER proporre nuove
iniziative e PER partecipare alla mobilitazione
TI
ASPETTIAMO IN AULA 6B

Student*
economia in mobilitazione

Posted in Gruppi di studio | Comments Off on Gruppi di studio

Il forum degli student* di economia in mobilitazione della Sapienza

Questo è l’ indirizzo del nostro forum

 http://6boccupata.forumfree.net/

 

 

 

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L’onda AnOmALa

Noi siamo studenti che si mobilitano e bloccano università e città intere.

Siamo menti vive, cervelli che
non smettono mai di forgiare idee e nuove strade di contestazione
. Una contestazione materiale e propositiva.


Studiare, la nostra arma.
In
quanto cervelli pensanti, menti irrequiete stiamo nottate a studiare
leggi, decreti e regolamenti, pronti a smuovere
e mobilitare professori, ricercatori per organizzare lezioni in piazza.

Siamo collettivo, uniti da un obiettivo e da tanti sogni e desideri. Vogliamo tutto e non ce ne andremo finchè non lo avremo. Resistiamo in sit-in sotto la pioggia e il sole cocente perchè siamo convinti delle nostre ragioni.
Impossibile identificarci sotto le sigle di un partito, non esistono bandiere….e non provate a collegarci a qualche organizzazione, siamo liberi da ogni strumentalizzazione….è impossibile farci diventare come volete voi.
Siamo
sfuggiti da quel processo produzione di menti confezionate, dalla
catena di montaggio di pensiero….i nostri cervelli sono autonomi e
autonome le nostre scelte.

E’
questa autonomia, questa mancanza di ideologizzazione che fa paura ai
piani alti e spaventa ogni organizzazione che prova ad avvicinarci.
Sanno che finirebbero in una palude dove potrebbero solo affondare.

Siamo schegge impazzite, fuori controllo….una massa critica da cui stare bene alla larga.

SIAMO
UN’ONDA ANOMALA CHE ASPETTA SOLO DI IMPATTARE SUL SUO
OBIETTIVO….FINCHE’ NON IMPATTERA’ NON AVRA’ PACE E CONTINUERA’ A
CORRERE
.

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